94. La congiunzione del Signore con l'uomo, e la congiunzione reciproca dell'uomo col Signore, possono realizzarsi solo amando il prossimo come se stessi, ed il Signore sopra ogni cosa. Amare il prossimo come se stessi non significa altro che comportarsi con gli altri senza disonestà e senza ingiustizia, non nutrire odio né cercare vendetta, non oltraggiare e non diffamare, non commettere adulterio con la moglie altrui e non commettere altre cose del genere. È evidente che coloro che fanno tali cose non amano il prossimo come se stessi. Coloro che, al contrario, non si comportano così, perché si tratta di mali contro il prossimo, ed in pari tempo di peccati contro il Signore, agiscono con sincerità, giustizia, amicizia e fedeltà nei confronti degli altri; e, poiché il Signore agisce in modo simile, si effettua la congiunzione reciproca. Quando si verifica tale congiunzione reciproca, allora tutto ciò che l'uomo fa al prossimo, lo fa in virtù del Signore; e tutto ciò che l'uomo compie in virtù del Signore, è bene. Il prossimo, dunque, non è per lui l’individuo, ma il bene presente in quell’individuo. Amare il Signore sopra ogni cosa significa non usare violenza alla Parola, perché nella Parola è presente il Signore, né alle sante pratiche della chiesa, perché in esse è presente il Signore, né all'anima di nessun uomo, perché l'anima di ognuno è nelle mani del Signore. Coloro che evitano questi mali come terribili peccati, amano il Signore sopra ogni cosa; ma questo è possibile solo a coloro che amano il prossimo come se stessi, poiché questi due tipi di amore sono essenzialmente uno.


